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Glossario
di Tricologia
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Glossario di Tricologia

ALOPECIA ANDROGENETICA

Conosciuta anche come AGA, l’alopecia androgenetica è una delle principali cause della perdita di capelli nell’uomo. Colpisce circa 50% della popolazione maschile e il 20% della popolazione femminile. In Italia si contano circa 11 milioni di maschi adulti afflitti da AGA. Si manifesta con la perdita del capello dovuta ad una suscettibilità del follicolo pilifero che lo porta pian piano al cambio di colore e qualità fino alla miniaturizzazione e l’abbandono dell’area interessata, creando le classiche aree glabre o diradamento visibile. Le cause per l’uomo sono generalmente di tipo genetiche, mentre per la donna il fattore può essere un pò più complesso e bisogna sempre eseguire uno screening medico per capire le cause che manifesta tale perdita.
L’AGA non è considerata una malattia ma, il suo decorso può portare forte disagio a molte persone che ne soffrono.

ANAGEN

La fase più lunga e importante del ciclo follicolare, in quanto coincide con la  formazione e lo sviluppo del capello. Questo stadio dura in media 2-4 anni nell’uomo e 3- 6 anni nella donna; con il trascorrere degli anni, però, questo periodo si riduce e con esso anche la lunghezza massima raggiungibile dai capelli. L’anagen è più breve in alcune aree  del cuoio capelluto ed è regolato principalmente da fattori genetici.

ALOPECIA AREATA

Una patologia cronica infiammatoria che colpisce i follicoli piliferi del cuoio capelluto e del resto del corpo. Si caratterizza tipicamente per un’improvvisa  caduta dei capelli in piccole chiazze di forma rotondeggiante od ovulare; le regioni  temporali ed occipitali sono le più comunemente colpite. Nei casi più severi, l’alopecia  areata arriva ad interessare tutto il cuoio capelluto (alopecia areata totale) o tutti i peli  del corpo (alopecia areata assoluta). Diverse sono anche le origini, principalmente  ormonali e genetiche nell’alopecia comune, multifattoriali con un’importante  componente autoimmune e genetica in quella areata. 

Difatti, nell’alopecia areata, le cellule del sistema immunitario attaccano il follicolo  pilifero, impedendogli così di svolgere la sua funzione e di far crescere peli e capelli. Non è ancora chiaro perché il sistema immunitario aggredisca i follicoli piliferi, ma  generalmente vengono colpite persone con una particolare predisposizione genetica che  si combina con altri fattori (stress psicologico severo, carenza di ferro, malnutrizione). 

BHT

Body Hair Transplant o Trapianto di capelli con i peli del corpo e’ una possibile soluzione  quando non ci sono abbastanza follicoli nell’area denominate “donor” dello scalpo.  Consiste nell’estrazione di unità follicolari da altre parti del corpo, come ad esempio: il busto, le  braccia, lo stomaco, il torace, la schiena e la barba, da trapiantare nelle aree della testa  in cui si soffre di alopecia, per compensare la carenza nell’aera donatrice. Nei casi In cui  non è possibile utilizzare le unità follicolari della zona donatrice occipitale una buona  risorsa è costituita dai peli del corpo ed in particolare i peli della barba. I casi in cui si ricorre all’utilizzo dei peli del corpo sono:

-Area donatrice scarsa

-Area donatrice rovinata da precedenti trapianti

-Calvizie avanzata, In cui la zona donatrice da sola non è sufficiente
per coprire tutto lo scalpo

La barba tra tutte le zone del corpo ha peli molto più spessi e lievemente ondulati tali da dare un’ottima copertura, con un attecchimento paragonabile a quello dei peli dello  scalpo.

Riguardo i peli di altre sedi come torace, addome, gambe, braccia, etc. sono peli più  sottili e ancora non sappiamo con sicurezza la loro percentuale di attecchimento, (molte  cliniche ad esempio non sono favorevoli a questo tipo di estrazione). Sono comunque  una possibilità in più nei casi in cui le opzioni terapeutiche sono limitate.

Il processo di guarigione è veloce e quasi del tutto privo di segni visibili.

BUPA

Descrive la situazione di un paziente che soffre di alopecia androgenetica e il cui tipo di calvizie rientra nella classificazione di Norwood Hamilton presentando però più  del 15% di miniaturizzazione in area donante oltre ad una o più delle seguenti  caratteristiche: 

Meno di 2 capelli per unità follicolare in area temporale e parietale 

Meno di 130 capelli per cm2 in area temporale parietale 

Più del 20% di unità follicolari singole in area donante 

Area donante diradata in area temporale e parietale (è possibile vedere il cuoio  capelluto) 

Caratteristiche differenti dei capelli in area temporale, occipitale e delle basette Unità follicolari. normali e miniaturizzate in area donante, in differenti percentuali 

CADUTA INDOTTA

E’ comune quando si inizia un nuovo trattamento. E’ causata  dall’uscita da parte dei follicoli, da uno stato di “addormentamento” e dall’accelerazione  del ciclo dei capelli, così quei follicoli che si trovavano in fase di caduta (telogen),  accelerano questa fase. Tipicamente la fase di caduta si presenta dopo 3-6 settimane  dall’inizio del trattamento e dura circa un mese. Questi capelli che cadono sarebbero  comunque caduti e se tutto va bene cresceranno migliori (più grossi e pigmentati).  Questa fase è quindi benigna. Il periodo di caduta indotta si può presentare ogni volta  che si inizia nuovamente una terapia.

CATAGEN

La catagen è la seconda fase del ciclo di vita del capello. Avviene dopo la  fase anagen di crescita e precede la fase telogen, l’ultima del ciclo. Durante la fase catagen avvengono dei cambiamenti strutturali all’interno del capello in  crescita. 

Durante la fase catagen, il follicolo pilifero si restringe fino a interrompere l’apporto  sanguigno al capello, che in genere avviene tramite la papilla dermica. Una volta che ciò  avviene, il bulbo pilifero inizia a trasformarsi in cheratina. 

Una volta che il processo di cheratinizzazione è completato, la fase catagen giunge al  termine. 

Non vi sono medicinali adibiti all’allungamento della fase catagen poiché la funzione dei  rimedi farmacologici contro la calvizie è quella di rimandare l’inizio di questa fase  allungando l’anagen.

CROWN

Il crown, che sia diradato, glabro o miniaturizzato, ha sempre un grande  rischio; che peggiori se non curato in maniera corretta. Quindi in fase di consulenza PRE trapianto in questa area, è importante valutare razionalmente diversi fattori, dall’età del paziente, il pattern  di calvizie, il fatto se già si seguono o meno cure anticalvizie (Propecia specialmente) oppure si ha intenzione di seguirle dopo aver eseguito il trapianto di capelli.
Il crown può richiedere un numero molto elevato di grafts per una buona copertura, a causa della sua natura a spirale e, nel caso di Norwood con calvizia elevata, dove oltre al Crown ci si trova a dover coprire anche l’area frontale, parietali e mediana, è sempre preferibile eseguire 2 operazioni ben distinte focalizzandosi prima nell’area frontale, parietali e mediana e dedicarsi solo successivamente con una seconda operazione nell’area della corona.

DENSE PACK

Si definisce genericamente “dense packing” il trapiantare più di 30 unità  follicolari per centimetro quadrato. Una disposizione di 40 o 50 UF per cm quadrato è  considerato ottimale per defininirsi « Dense Packink »

DERMATITE SEBORROICA

La dermatite seborroica è un’infiammazione delle regioni cutanee ricche di ghiandole sebacee (volto, cuoio capelluto). La causa scatenante è sconosciuta, ma la sua manifestazione è collegata a due delle specie di Malassezia, due micosi spesso presenti nell’infiammazione sulle aree interessate.  La dermatite seborroica causa prurito occasionale, forfora e  desquamazione untuosa giallastra all’inserzione dei capelli e sul volto. La diagnosi viene  posta sulla base dell’esame obiettivo.
Sono diversi i motivi che contribuiscono alla sua comparsa o all’acutizzarsi di questo disturbo:
– Predisposizione genetica
– Squilibri ormonali
– Stress e ritmi di vita frenetici
– Utilizzo di shampoo e prodotti cosmetici aggressivi
– Cambio di stagione (in particolare il passaggio dalla stagione calda a
quella fredda)
– Diverse malattie neurologiche o HIV
– Tendenza a toccarsi spesso i capelli e il cuoio capelluto
– Carenza vitaminiche come Biotina (B6)
E’ consigliata l’assunzione di rimedi locali antiseborroici e antifungini con ketoconazolo sotto forma di shampoo o lozioni o altre sostanze e da corticosteroidi e antimicotici topici.

DHT

Il DHT è anche la principale causa della calvizie. L’alopecia androgenetica, difatti,  è una condizione provocata da un ormone comunque importantissimo per la regolazione  delle funzioni del nostro corpo. Molti pensano che sia la stessa cosa del testosterone, ma non è assolutamente corretto. Questo perché il DHT è un metabolita attivo che  viene prodotto partendo dal testosterone, attraverso un processo avviato da un enzima  noto anche come Alfa-5 Reduttasi. È un ormone più potente del testosterone, e i suoi  effetti sul corpo sono molto più forti. In effetti, si stima che il DHT sia cinque volte più  potente del normale testosterone. Il DHT ha molti ruoli nell’organismo umano. Oltre alla  produzione dei capelli e alla calvizie maschile, ad esso si legano altre condizioni come  l’iperplasia prostatica benigna o l’ingrossamento della prostata. Innanzitutto è bene che  tu sappia che il DHT è responsabile dell’alopecia, ma non è scontato capirne il perché.  Come sicuramente avrai capito da quanto detto finora, il diidrotestosterone è presente  in tutti gli esseri umani di sesso maschile. Quindi c’è un motivo per cui alcuni perdono i  capelli, e altri riescono ad evitare la calvizie. 

Questione di fortuna? Da un certo punto di vista, è possibile definirla tale. In realtà la  vera causa della caduta dei capelli non è il DHT in sé, ma la genetica. Nella fattispecie, la quantità dei recettori androgeni e la frequenza del processo  scaturito dall’Alfa-5 Reduttasi, più elevata del normale. In sintesi, le tue possibilità di  mantenere la chioma ad un livello normale dipendono da quanto sei sensibile al  diidrotestosterone. 

DONOR

La zona (occipitale) sopra le orecchie e dietro la testa, dove i follicoli piliferi  sono geneticamente programmati per rimanere intatti e crescere per tutta la vita. Il numero di capelli nell’area donatrice è stato misurato per centimetro quadrato. In  generale una buona area donatrice ha una densità di almeno 40 FU / cm2.

DUPA

La Dupa è un’alopecia diffusa con miniaturizzazione dell’area ricevente  ma senza che si presentino zone calve e non è rappresentata da nessuna delle situazioni  raffigurate nella scala Norwood. Diminuzione generalizzata della densità capillare in  pazienti maschili e femminili che non segue uno schema specifico e che si caratterizza  per la presenza di un grado di miniaturizzazione dell’area donante di più del 15% associato con uno o più di questi fattori: 

Il paziente mantiene gran parte dell’attaccatura 

Il paziente presenta meno di 2 capelli per unità follicolare nella zona temporale e  parietale 

Il paziente presenta meno di 130 capelli per cm2 nella zona temporale e parietale Il paziente ha un’area donante composta per più del 20% da unità follicolari singole Il paziente presenta un’area donante diradata in zona parietale e temporale, è possibile  vedere il cuoio capelluto 

Il paziente ha una qualità del capello diversa in zona temporale, occipitale e delle basette

Il paziente presenta unità follicolari normali e miniaturizzate in area donante con  percentuali diverse.

DUTASTERIDE

La dutasteride è un inibitore della 5-alfa reduttasi (5AR), l’enzima  responsabile della conversione del testosterone in diidrotestosterone (DHT). Poiché il  DHT è il principale androgeno implicato nello sviluppo e nel mantenimento dell’iperplasia  prostatica, l’inibizione della 5AR comporta una diminuzione del volume prostatico e di conseguenza dei sintomi ostruttivi (difficoltà ad iniziare la minzione, flusso debole,  interruzione del getto, sgocciolamento a fine minzione) che caratterizzano la patologia.  A differenza della finasteride, che inibisce solo l’isoforma di tipo 2 della 5AR, localizzata  soprattutto nella prostata, la dutasteride inibisce anche l’isoforma di tipo 1, riducendo la formazione di DHT a livello della cute, ghiandole sebacee, follicoli piliferi e fegato1; da  qui la definizione di “duale” o “di seconda generazione”. Il 90% del testosterone è  convertito in DHT nella prostata.

EFFLUVIO

Effluvio e defluvio sono termini molto utilizzati in dermatologia, in modo  particolare in ambito tricologico ad indicare una caduta di capelli improvvisa e molto  intensa, subentrando ad uno stress che può essere di tipo breve e molto violento. Il  termine Telogen Effluvium indica una caduta dei capelli di origine benigna ed acuta che  fa seguito ad uno stress che può essere di tipo diverso, intenso e breve. Il Telogen Effluvium può essere di due tipi: acuto o cronico.

In quello acuto la caduta di capelli è improvvisa e molto intensa, subentrando ad uno  stress che può essere di tipo breve e molto violento (cause possono essere: incidenti  stradali, morte di familiari, interventi chirurgici, febbre elevata, parti difficili) che,  bloccando le mitosi cellulari della matrice, porta i capelli dalla fase anagen alla fase  telogen. 

Il fenomeno dura di norma dai 2 ai 3 mesi (tempo necessario affinchè i capelli, che si  sono “rifugiati” in fase telogen, cadano) e si risolve di norma spontaneamente con il  “ritorno” nella fase anagen dei capelli caduti. 

In quello cronico l’eziologia “stressante” è molto più sfumata (cause possono essere:  problemi di adattamento, stati di ansia, somministrazione cronica di taluni farmaci,  diete inadeguate, malattie debilitanti croniche) e si assiste ad una caduta di capelli  molto alta che può durare mesi o anni, senza nessuna variazione stagionale, senza  remissione spontanea. In questa evenienza con il passar del tempo, si assiste ad una  ipotrichia diffusa che presenta vari gradi di gravità.

FINASTERIDE

Un farmaco utilizzato nel trattamento dell’alopecia androgenetica con  l’obiettivo di bloccare la perdita di capelli durante gli stadi precoci della malattia. Il  meccanismo di azione è il blocco dell’enzima 5-alfa reduttasi (5AR) di tipo II,con  riduzione della conversione del testosterone in didrotestosterone a livello del follicolo. E’ stata dimostrata la capacità del farmaco a ridurre i processi di apoptosi. Sembra avere il  dosaggio ideale in 1 mg/die. 

La terapia corretta deve essere protratta per un periodo ininterrotto di 24 mesi. Lo  schema di trattamento prevede protocolli precisi riguardo all’indicazione dell’età e del  grado di calvizie del soggetto. L’inizio del trattamento ai primi sintomi obiettivi di  alopecia androgenetica. 

FOLLICOLITE

La follicolite del cuoio capelluto e’ una patologia che interessa i follicoli  piliferi. Essi hanno una densità maggiore sul cuoio capelluto, ma sono presenti in tutto il  corpo, tranne che sulle palme delle mani, sulle piante dei piedi e sulle mucose.

Il follicolo pilifero dei capelli assomiglia ad una sacca che può contenere un solo capello,  ma spesso contiene un’ unità pilifera che varia da 2 a 6 capelli. Le aree del cuoio  capelluto maggiormente diradate, hanno follicoli che contengono un solo capello, quelle  più’ folte invece sono composte da unità’ follicolari che contengono un numero superiore di capelli. Per questo motivo ci sono persone che hanno una chioma più folta di altre. La  densità dipende anche dalla tipologia del capello che può essere liscio, riccio, sottile o  spesso. 

La follicolite si manifesta sotto forma di arrossamento, infiammazione e croste e, in  alcuni casi può essere caratterizzata da un’ ipersecrezione delle ghiandole sebacee che  unitamente all’azione di agenti esterni come la malassezia, può provocare prurito, e in  alcuni casi, dolore al cuoio capelluto. La follicolite potrebbe causare inoltre lesioni sul  cuoio capelluto, alterare l’equilibrio idrolipidico della cute e la deformazione dello stelo.  In alcuni casi può provocare delle abrasioni sul cuoio capelluto e facilitare la penetrazione da parte di germi patogeni provocando l’infiammazione del follicolo pilifero. La causa della follicolite è generalmente dovuta ad un batterio, lo staphilococcus aureus, responsabile dell’infiammazione, causata, spesso, da trattamenti aggressivi. Oltre ad  infezioni batteriche e fungine ci sono altri fattori che possono provocare lo sviluppo  della follicolite sul cuoio.

FRONT

In italiano lo tradurremmo genericamente come come “ DAVANTI” e la prima  linea fronte temporale che visivamente notiamo guardando una persona.

FUE

Prevede l’estrazione di singole unità dalla zona nucale, le quali verranno poi reinserite nelle aree diradate. Tra i principali vantaggi sulla scelta di questa tecnica è l’assenza di cicatrice lineare visibili nella zona donatrice.

Tecnica Fue

FUSTO

ll fusto, o stelo, è la parte visibile del capello ed è costituito a sua volta da una  zona esterna, detta cuticola, formata da minuscole scaglie di cheratina sovrapposte in  strati (da 6 a 10, a seconda dello spessore del capello).

FUT

Tecnica chirurgica (Follicular Unit Transplantation) che consiste nella rimozione di  una losanga di pelle (da qui il nome Strip) dall’area donatrice, da cui saranno poi  realizzati i prelievi per l’ottenimento delle unità follicolari. 

L’operazione risulta in una cicatrice di forma allungata, in alcuni casi estesa da un  orecchio all’altro, che potrà essere riutilizzata per ulteriori prelievi nel caso di interventi  futuri. 

Le unità follicolari selezionate sono poi inserite in piccole incisioni realizzate nella zona  ricevente dello scalpo.

GRAFTS

( Innesti ) o “unità follicolare” si può definire come un insieme di follicoli  piliferi formato da 1, 2, 3, 4 o anche più capelli. L’ unità follicolare è un insieme di peli o  capelli, in base alla parte del corpo in cui si trovano.

HAIRLINE

Demarcazione disegno e ricostruzione dell’area temporale. Quanto si  ricostruisce una hairline oltre al posizionamento naturale delle unità follicolari altri  fattori come il disegno sono cruciali per ristabilire un look piacevole che incornici il viso,  soprattutto perchè l’attaccatura è la prima zona che le persone osservano. Oltre al  calibro del capello è importante tenere conto di altri fattori come la densità che  solitamente cambia a seconda delle diverse zone dell’attaccatura. 

E’ proprio nella ricostruzione dell’hairline che è necessaria un’eccellente combinazione di  licenza artistica ed esperienza medica, è importante capire la struttura ossea del  paziente e le sottili differenze tra un lato e l’altro del viso. L’esperienza del chirurgo è  fondamentale per garantire la capacità di cambiare l’angolo d’incisione e l’orientamento  del capello in modo tale da far si che l’attaccatura sia totalmente naturale senza cambi  evidenti di direzione dei capelli. 

Il corretto posizionamento dell’hairline può essere determinato considerando alcuni  fattori. 

Da un punto di vista tecnico ad esempio si dovrà tener conto di quanto segue:

– Grado di calvizie del paziente 

– Potenziale evoluzione futura della caduta nel paziente 

– Qualità dell’area donante, in particolare disponibilità di unità follicolari per futuri interventi che potrebbero essere necessari per mantenere un look adeguato nel caso la  calvizie avanzasse. 

IMPLANTER

Un implanter pen è uno strumento utilizzato dai chirurghi per trasferire le unità follicolari nello scalpo dall’area di estrazione, all’area ricevente.
Come dice il nome stesso l’implanter pen ha una struttura simile ad una penna e consiste in un guscio protettivo plastico all’interno del quale si trova un ago cavo collegato ad un piccolo stantuffo. Grazie al suo ago cavo, viene inserita l’unità follicolare dagli assistenti per essere poi trasferita dal chirurgo nell’area glabra del paziente.
L’implanter combina simultaneamente la fase dell’incisione nell’area ricevente e quella del posizionamento dell’unitá follicolare.

Tecnica DHI

INTEGRATORI MULTIVITAMINICI

Gli integratori di vitamine sono prodotti a base di  miscele di vitamine, micronutrienti indispensabili per il funzionamento ottimale  dell’organismo.
Vengono proposti sia per prevenire che per curare carenze di vitamine dovute a malattie specifiche, a un apporto alimentare inadeguato o a un aumento dei fabbisogni in  condizioni particolari.

Diverse sono le carenze vitaminiche che possono portare a peggioramenti dell’alopecia androgentica (AGA). E’ sempre buona cosa fare un screening medico per evidenziare le possibili carenze vitaminiche e, per prevenire la futura perdita di capelli.
Contattaci per avere informazioni specifiche sulle vitamine essenziali per i capelli ed usufruire della nostra convenzione con codice sconto.

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INCISIONI

Esistono due tecniche di incisione LATERAL SLIT e SAGITTAL SLIT: La “Lateral Slit”: Durante questa procedura l’incisione è eseguita utilizzando la lama con  un angolo di 90 gradi rispetto il piano coronale, una linea immaginaria che “collega” le  parti laterali del capo del paziente. Operando in questo modo le incisioni hanno l’aspetto di piccole tasche, dentro le quali saranno inserite le unità follicolari nella fase successiva  dell’intervento. La traumaticità è minima e la pelle del paziente va a coprire  perfettamente l’unità follicolare. È possibile creare agevolmente la corretta direzione di  uscita del capello.

Il termine “Sagittal Slit” : In questo caso la lama viene utilizzata con un’angolazione di  35-45 gradi rispetto al piano sagittale del paziente (una linea immaginaria tra la fronte e  la parte posteriore del capo). La fase successiva, l’impianto, risulta più semplice per  l’operatore; tuttavia il trauma per la pelle è maggiore. Si ha quindi la creazione diuna  quantità di tessuto cicatriziale più elevata, con conseguenze negative rispetto all’esito  dell’operazione. La copertura degli innesti trapiantati non è ottimale come nella Lateral  Slit e risulta meno efficace di quest’ultima nel creare una direzione di uscita del capello naturale.

LAME

Nel trapianto di capelli con tecnica FUE vengono utilizzate lame in acciaio e zaffiro. Si differenziano oltre che dal materiale anche dal tipo di perno finale che lo rappresentano:
Nella lame in acciaio il perno finale è a forma di “U”, mentre nelle lame in zaffiro a forma di “V” che inevitabilmente lo rende più affilato e grazie alla sua specifica forma idoneo per realizzare densità più elevate.

Tecnica fue con punta di zaffiro

LOSANGA

E’ una striscia di tessuto che Il medico taglia dalla zona donatrice che è  localizzata nella parte posteriore della testa. Questa striscia di pelle parte della zona  centrale della parte occipitale e si estende alle orecchie fino quasi alla sezione temporale (tutto dipende dalla zona donatrice e dalla capacità/volontà del chirurgo). La losanga viene poi suddivisa migliaia di follicoli piliferi. Le unità follicolari vengono poi  refrigerate per far si che si mantengano integre. 

Vengono eseguiti dei tagli con diverse tecniche nel cuoio capelluto (zona ricevente) dove verranno inseriti poi i capelli.

Le unità follicolari appena “create” vengono inserite all’interno delle sedi eseguite così  che i capelli possano ricrescere nei mesi successivi. 

MID

(MEDIUM SCALP) è la regione del cuoio capelluto che si estende tra la linea  verticale disegnata davanti alle orecchie, la linea verticale disegnata dietro le orecchie e  lateralmente. il Mid Scalp si colloca fino alla regione centrale appena al di sopra della  zona frontale e prima del vertice.

MINIATURIZZAZIONE CAPELLI

E’ la fase che chi trova ad affrontare chi è afflitto da alopecia androgenetica (AGA). I capelli seguendo il proprio ciclo di vita, una volta caduti tendono a crescere con un calibro sempre inferiore fino a cadere del tutto e lasciare l’area colpita completamente glabra.

MINOXIDIL

Un farmaco vasodilatatore in grado di aumentare il calibro dei vasi  sanguigni. . Alcune ricerche sostengono che l’efficacia sia è dovuta invece all’azione del  farmaco come attivatore dei canali del potassio.

Il minoxidil stimola la crescita e stabilizza la perdita dei capelli in individui affetti da  alopecia androgenica. Il preciso meccanismo d’azione del minoxidil per il trattamento  topico dell’alopecia non è stato del tutto compreso, ma il minoxidil può bloccare il  processo di perdita dei capelli e stimolare la ricrescita in caso di alopecia androgenetica  nei seguenti modi: 

– aumento del diametro del fusto dei capelli 

– stimolazione della crescita anagen 

– prolungamento della fase anagen 

– stimolazione della ripresa anagen dalla fase telogen. 

Come vasodilatatore periferico, il minoxidil topico migliora la microcircolazione ai follicoli piliferi. 

OVERHARVESTING

Si intende un prelievo eccessivo di unità follicolari da una  determinata zona dello scalpo che inevitabilmente ne produce un diradamento.

PRP

Acronimo di Platelet-rich plasma (Plasma ricco di piastrine), consta di iniezioni  di plasma sanguigno autologo centrifugato in modo da ottenere un preparato dove sono  presenti in grandi quantità piastrine, fattori di crescita e proteine bioattive. Potrebbe  aiutare e velocizzare il processo di guarigione post trapianto. Questo è il suo principio  terapeutico. Alcuni studi e ricerche hanno dimostrato come il PRP sia in certi casi utile a  rafforzare capelli indeboliti per varie ragioni, ad ogni modo non può essere  assolutamente considerato un sostituto delle terapie fondamentali per l’alopecia  androgentica, ossia Finasteride e Minoxidi. Può tuttavia essere considerato un buon  coadiuvante in determinati casi. Alcune cliniche lo offrono come trattamento opzionale  proprio perché può essere utile a velocizzare il processo di guarigione e ad irrobustire  alcune capelli indeboliti ma non influisce sull’attecchimento delle grafts e sul risultato finale. 

PUNCH

Strumento utilizzato per estrarre le unita’ follicolari dall’area donatrice. Vi  sono due tipologie di punch: manuale e motorizzato. 

  • Punch manuale è composto principalmente da due parti: un’impugnatura metallica alla quale si applica una lama cilindrica vuota nella parte centrale (“punch”), di diametro  compreso tra 0.6 e 0.8 mm. Rispetto a strumenti di estrazioni elettrici, l’uso di punch  manuale offre una migliore sensibilità per l’operatore, un minore trauma nell’estrazione  dell’unità follicolare e la migliore gestione della zona donatrice. 
  • Punch motorizzato è un altro strumento utilizzato comunemente per la FUE. Anche in  questo caso l’estrazione dei follicoli si realizza con una lama circolare che però viene  attaccata ad un piccolo motore elettrico. Questo strumento richiede una minore  esperienza e consente di estrarre più innesti in meno tempo. In cambio esso provoca  maggiore traumaticità per l’innesto estratto, per la pelle e per la zona donatrice del  paziente, rendendo così impossibile l’utilizzo efficiente dell’intera zona donatrice.  Esistono inoltre dei dubbi rispetto all’igiene di questo strumento poiché esso tende a  disperdere una nebulizzazione di sangue nella sala di utilizzo.

RADICE

La radice del capello è quella parte del capello presente nello strato più  profondo della cute, il derma. La parte più profonda della radice è chiamata bulbo  pilifero che, grazie al nutrimento proveniente dalla papilla dermica, è in grado di  generare le nuove cellule che, invecchiando, andranno a formare il fusto del capello. Una volta generate, le cellule prodotte dal bulbo pilifero si ammassano spostandosi verso la  parte superficiale della cute subendo un processo chiamato di “cheratinizzazione”,  durante il quale perdono il nucleo e sviluppano una proteina fibrosa detta cheratina. La  parte visibile del capello, infatti, non è altro che il concatenarsi di queste cellule morte. 

REPAIR

(Riparazione) per repair si intende la necessità di ricorrere ad ulteriore/i  intervento/i a fronte di un primo intervento non riuscito o male eseguito. ES : mancato  attecchimento delle unita follicolari- HireLine costruita male- innesti posizionati male o  la non naturalezza dei capelli nella loro totalità. 

SAFE ZONE

Un’area ben delineata scoperta nel 1952 dal Dr. Norman Orentreich, si trova nella zona occipitale della testa e si estende fino alle aree temporali/parietali. Viene cosi indicata in quanto dopo la scoperta e svariati stuti svolti da  esperti del settore, i follicoli piliferi presenti in questa regione sono meno influenzati dall’ormone del DHT e geneticamente più resistenti alla calvizie.

SERENOA

Nota anche come saw palmetto (o palmetto seghettato) è il nome di una  palma nana originaria delle coste sud orientali degli Stati Uniti d’America (oggi coltivata  anche nell’Europa meridionale e nell’Africa settentrionale). Il suo frutto è una piccola  bacca rosso scuro (che a maturazione diviene blu-viola) molto simile per forma e  dimensioni alle olive che tutti conosciamo ed è proprio questo ad avere proprietà  curative. Infatti la tradizione dei nativi americani, già diversi secoli fa, considerava tali  bacche un ottimo rimedio naturale per la cura delle infezioni all’apparato urinario e  infiammazioni alla prostata. I principi attivi che danno queste proprietà curative alla  pianta (e ovviamente agli estratti utilizzati ai giorni nostri) sono sostanzialmente: Acidi grassi liberi: oleico, laurico, miristico, linoleico, linolenico, palmitico Fitosteroli: -sitosterolo, il -sitosterolo-3-O-glucoside, il campestrolo e il stigma β β sterolo.

L’inibizione della alfa 5 reduttasi non è l’unica modalità d’azione utile con cui il saw  palmetto combatte l’alopecia androgenetica. Di seguito l’elenco completo: Contrasta la produzione del diidrotestosterone: gli acidi grassi presenti inibiscono  entrambi gli enzimi della 5-alfa-reduttasi (tipo 1 e 2), sia nelle cellule epiteliali  prostatiche sia nelle cellule follicolari umane, riducendo di fatto la produzione di DHT a  partire da testosterone. 

Impedisce al DHT di legarsi ai recettori delle cellule del follicolo pilifero: i fitosteroli,  come il -sitosterolo, entrano in competizione con il DHT per legarsi a tali recettori e β impedendo ad una quota di tale ormone di apportare i conosciuti danni. Proprietà antinfiammatorie: grazie alla capacità di inibire gli enzimi lipossigenasi e  ciclossigenasi, fondamentali per la produzione di prostaglandine. 

Grazie a questo mix di azioni, la serenoa sembrerebbe quindi agire colpendo la calvizie su più fronti e questo certamente non è un male vista la multi fattorialità dell’aga. 

SCAR

Cicatrice post FUT di forma allungata nella zona donatrice . Se il trapianto è ben  eseguito la cicatrice dovrebbe essere molto sottile e poco visibile. In altri casi, però,  l’esito cicatriziale è molto compromesso e la cicatrice eccessivamente ampia. Le ragioni sono molteplici. Sicuramente una scarsa capacità del dottore nell’analizzare l’elasticità  del cuoio capelluto del paziente può contribuire a una cattiva cicatrizzazione. Se la ferita viene suturata tramite un’eccessiva tensione, è possibile che si allarghi. 

SHOCK LOSS

In italiano viene tradotto come alopecia traumatica. Si tratta della  perdita di capelli causata dal trauma chirurgico dell’intervento. 

Lo Shock Hair Loss è un’ effetto collaterale indesiderato con una incidenza bassa ma con una conseguenza psicologica temibile anche se temporanea. In sostanza il paziente che  desidera migliorare il proprio aspetto correggendo la calvizie o il diradamento presente  in alcune zone della testa attraverso il trapianto di capelli che vede diventare a chiazze zone completamente calve si sottopone ad uno stress psicologico abbastanza importante. Questo problema è dovuto al fatto che per prelevare le unità follicolari dalla zona donatrice si è traumatizzato il tessuto cutaneo il quale spinge tutti i follicoli  disturbati a procedere immediatamente con la fase di crescita telogen (cioè caduta del  capello). 

SIDES

Effetti collaterali post assunzione farmaci (ad ex.finasteride)

STRIP

Prevede il prelievo di una losanga di cute dalla zona nucale. La losanga viene  sezionata e si dividono le unità follicolari che verranno poi reinserite nelle aree diradate.  Vantaggi : Ottimizza l’area di prelievo consentendo di asportare fino ad un massimo di  6.000-7.000 unità follicolari per seduta (solo in determinati casi e in determinate  cliniche). Non ci sono limiti riguardo alla natura del capello (lisci, ricci, mossi o bianchi). Il prelievo della losanga riduce al minimo il rischio di trauma delle unità follicolari  prelevate. Asportata la losanga, i margini vengono suturati e l’esito del prelievo  consistono in una sottilissima cicatrice della larghezza di 1 mm che viene mascherata  sotto i capelli. Qualora ci fosse la necessità di intervenire nuovamente, la cicatrice può  essere riutilizzata per i prelievi dei successivi interventi rimanendo ugualmente sottile. Con la tecnica STRIP la separazione delle unità follicolari è effettuata grazie all’utilizzo di ingranditori che permettono di rispettare la loro morfologia e conservare le guaine che  le rivestono, garantendo l’attecchimento di tutte le unita follicolari inserite.  Svantaggi: Se il paziente dovesse decidere in un futuro di radersi tutti i capelli sarebbe  visibile seppur piccola, la cicatrice lineare del post-intervento. 

TELOGEN

È il periodo terminale durante il quale il capello si trova ancora nel follicolo  pilifero ma le attività vitali sono completamente cessate. Questo capello, pur “morto”,  prima di cadere rimane ancora sul cuoio capelluto per un po’ di tempo ma esercitando  una modesta trazione (non dolorosa) cade.

TESSUTO ADIPOSO

Strato sottocutaneo di adipe ( insieme di depositi di sostanze  grasse) che ha la funzione di alimentare e proteggere gli organi che avvolge. E’  soprattutto di origine alimentare e serve da protezione meccanica e termica ovvero da  riserva di materiale nutritivo ed energetico.
Nel trapianto di capelli quando si estrae l’unità follicolare (U.F.) con il punch motorizzato o manuale, è sempre importante che sia presente uno strato di tessuto adiposo, in quanto è fondamentale per preservare nella sua interezza l’unità follicolare (U.F.) e salvaguardare il muscolo erettore del pelo con il suo BULGE, che è denominato il serbatoio di cellule staminali importantissimo per salvaguardare il processo di avvio del nuovo ciclo del capello.

TESSUTO CICATRIZIALE

Tessuto fibroso che si forma per riparare una lesione  (patologica o traumatica), ed è dovuta alla proliferazione del derma e dell’epidermide. Le cicatrici non si rimarginano come le ferite normali, ma lasciano un segno sulla pelle. Nel  processo di cicatrizzazione si possono presentare alterazioni: per eccesso (cicatrice  ipertrofica) o per difetto (cicatrice atrofica). Nella cicatrice atrofica, il tessuto che si  forma è insufficiente e le ferite apparentemente rimarginate talvolta si riaprono. 

TRICOLOGO

Esperto del settore della medicina che studia struttura, funzione e affezioni di peli, capelli e cuoio capelluto.

TOUCH-UP

Ritocco. Consiste in un secondo intervento mirato a migliorare il disegno dell’hairline, aumentare la denista’ in alcuni punti quindi a perfezionare il risultato del  trapianto eseguito in precedenza. 

U.F.

Unita’ follicolare. Le UF possono essere single, doppie, triple e multiple. 

VELLUS

I vellus assomigliano a dei capelli crespi. Sono fini e poco pigmentati al  contrario dei capelli terminali che sono grossi, lunghi, pigmentati e scuri. 

VERTEX

La sommità del capo. Il vertex è una delle zone maggiormente colpite da  effluvio nei casi di alopecia androgenetica che affligge la popolazione maschile.

WHITE DOTS

Un trapianto FUE lascia microcicatrici per forza di cose. In generale il  range e’ 3-7 mm di rasatura in donor al di sotto della quale potrebbe notarsi qualche  white dot in funzione della bravura dell’equipe che ti opera, del tipo di punch utilizzato  in estrazione e dalla densita’ in donor. Maggiore e’ la densita’ piu sono visibili tuttavia un occhio non esperto non nota nulla se il prelievo e’ fatto a regola d’arte.

VITAMINA D

Si intende un gruppo di pro-ormoni liposolubili costituito da 5 diverse vitamine: vitamina D1, D2, D3, D4 e D5. Le due più importanti forme nelle quali la  vitamina D si può trovare sono la vitamina D2 e la vitamina D3, entrambe le forme  dall’attività biologica molto simile. Il colecalciferolo (D3), derivante dal colesterolo, è  sintetizzato negli organismi animali, mentre l’ergocalciferolo(D2) è di provenienza  vegetale. 

La fonte principale di vitamina D per l’organismo umano è l’esposizione alla radiazione  solare. La vitamina D ottenuta dall’esposizione solare o attraverso la dieta è presente in  una forma biologicamente non attiva e deve subire due reazioni di idrossilazione per  essere trasformata nella forma biologicamente attiva, il calcitriolo.